Esiste una singola caratteristica a cui non riesco più a rinunciare quando guardo a un mouse ed è lo scorrimento infinito. Tuttavia, sono davvero pochi i mouse ad offrire questa funzionalità per cui non è stato difficile provarli quasi tutti. All'appello mancava un solo modello, il Razer Basilisk, che ho avuto modo di provare in queste settimane nella sua ultima iterazione: Razer Basilisk V3 Pro 35K.
Faccio subito una premessa: il mouse si è guadagnato il posto sulla mia scrivania come periferica quotidiana tanto per la produttività quanto per il gaming. Il Basilisk V3 Pro 35K – così come il V3 Pro standard che differisce esclusivamente per il sensore – è un mouse eccezionale per diverse ragioni.
Ovviamente qualche punto debole non manca, ma i punti di forza sono decisamente di più e mi hanno fatto ugualmente apprezzare il mouse che è forse quello che più si avvicina al mio immaginario di "mouse ideale". A questo punto, non rimane che analizzare a fondo le caratteristiche di uno dei fiori all'occhiello di Razer (e a giusta ragione). Insieme alla periferica ho ricevuto anche il Razer Mouse Dock Pro, un vero gamechanger e vedremo perché.
Packaging e design
La scatola del Basilisk Pro V3 35K è come sempre ben curata. Cartone rigido con la periferica in primo piano all'interno del quale troviamo tutto l'essenziale: il mouse, il dongle USB insieme a un adattatore, il cavo SpeedFlex e un manuale rapido.
Una volta estratto dalla scatola, la prima caratteristica evidente è la qualità costruttiva. Il mouse è realizzato completamente in plastica, ma ogni parte si differenzia per spessore e texture, probabilmente per una gestione ottimale del peso.
Il dorso possiede una texture ruvida, ma meno dei clic destro e sinistro che invece offrono un grip maggiore. Le parti laterali, invece, sono rivestite in gomma per una presa salda e comoda. Infine, i dettagli sono in plastica lucida.
Costruttivamente, a differenza del Logitech G502 X (Plus) non ci sono parti meccaniche mobili e rumorose: il mouse è estremamente solido e trasmette una sensazione di robustezza che difficilmente riscontriamo anche sui prodotti top di gamma. Da questo punto di vista, Razer ha svolto un ottimo lavoro.
Il design è quello tradizionale del Basilisk, più tozzo rispetto alla controparte di Logitech, il che gli consente di adattarsi meglio alle mani più piccole come quelle del sottoscritto, ma forse meno a quelle più grandi. In ogni caso, l'ergonomia è ottima, purché siate destrorsi naturalmente.
Sotto il mouse vi sono, oltre al sensore, un interruttore che consente di scegliere il tipo di connessione (Wi-Fi, Bluetooth o cablata) e un pulsante per passare da un profilo all'altro. Sul lato sinistro, invece, troviamo gli immancabili due tasti laterali insieme al tradizionale pulsante "cecchino" per ridurre temporaneamente la risoluzione.
Sul lato superiore trova posto la maggior parte della dotazione dei pulsanti. Oltre ai due principali, è presente la rotella cliccabile multidirezionale (scorrimento sopra e sotto, clic inclinandola a destra o sinistra), un pulsante dedicato al cambio DPI e uno che consente di attivare o disattivare il Free Spinning. Naturalmente, l'intera dotazione di pulsanti può essere personalizzata attraverso Razer Synapse come vedremo più avanti.
Prestazioni al vertice
Dal punto di vista prestazionale, il Basilisk V3 Pro 35K è senza dubbio ai vertici della categoria, a partire dal nuovo sensore Focus Pro 35K. Questo può raggiungere una frequenza di aggiornamento di 8.000 Hz (anche in modalità wireless) e la differenza rispetto al tradizionale polling rate da 1.000 Hz si fa sentire e vedere.
Il movimento del cursore è più fluido, ma ciò che più si fa apprezzare è chiaramente la precisione. La velocità di 750 IPS e l'accelerazione di 70G garantiscono un movimento naturale che, soprattutto negli FPS, si fa notare. Inoltre, ho apprezzato non poco la possibilità di assegnare risoluzioni diverse all'asse X e Y.
In buona sostanza è possibile regolare separatamente la sensibilità verticale e orizzontale per un controllo incredibilmente preciso. Può sembrare una funzione superficiale, ma gli appassionati di FPS si renderanno immediatamente conto della sua utilità quando dovranno controllare il rinculo delle armi.
Non da meno gli interruttori Razer ottici di terza generazione. Il feedback è deciso e preciso e dopo oltre 100 ore di utilizzo non sono mai incorso in doppi clic o input involontari. Se siete orientati al gioco competitivo, con il Razer Basilisk V3 Pro 35K cascate in piedi.
Comoda la rotella con la sua modalità HyperScroll elettronico. A differenza di Logitech, infatti, non abbiamo un meccanismo sotto il pulsante, ma un vero e proprio interruttore che attiva o disattiva lo scorrimento infinito. Il risultato è estremamente comodo e gradevole, anche se forse l'interruttore potrebbe risultare troppo sensibile. È possibile anche configurare l'attivazione automatica dello scorrimento libero.
Un appunto da fare sulla rotella riguarda piuttosto la modalità a scatti. Seppur precisa, gli step risultano davvero morbidi. Questo si traduce in una maggiore silenziosità della rotella, ma anche in scorrimenti talvolta involontari. Da questo punto di vista avrei preferito scatti più decisi e rigidi, ma un plauso va al rivestimento che fornisce un ottimo controllo.
In generale, comunque, il mouse si è rivelato comodo, preciso, affidabile e mi ha fornito un'esperienza alla quale, come premesso, non rinuncerò. Il Razer Basilisk V3 Pro 35K unisce tutto ciò di cui si può avere bisogno per una periferica unica capace di unire produttività e gioco competitivo.
Batteria e connettività
Come anticipato, il mouse offre tre modalità di connessione: wireless, Bluetooth e cablata attraverso il cavo USB-A to USB-C. Quest'ultima è l'unica che consente di sfruttare il polling rate a 8.000 Hz senza la necessità di acquistare alcun accessorio aggiuntivo.
In merito alla modalità Bluetooth, si tratta della soluzione che garantisce la durata della batteria maggiore, ma anche quella con la maggiore latenza. Ottima per la produttività, ma durante il gioco l'input lag è evidente.
La più interessante è chiaramente la modalità wireless. L'input lag è virtualmente assente, soprattutto con il polling rate di 8.000 Hz. Naturalmente, questo inciderà sulla CPU, per cui l'utilizzo di una frequenza di aggiornamento così alta va sempre valutato in base alla propria build. In ogni caso, una build da gaming con 8 core a disposizione non dovrebbe risentirne.
Tuttavia, per superare i 1.000 Hz in wireless avremo bisogno di accessori venduti separatamente: il Razer HyperPolling Wireless Dongle o Razer Mouse Dock Pro. L'azienda ci ha fornito quest'ultimo che rappresenta indubbiamente la soluzione più completa poiché offre sia la ricarica che il polling rate fino a 8.000 Hz.
Il dispositivo è comodo, semplicissimo da configurare e sostituisce il dongle in dotazione. Nella confezione, inoltre, è incluso il Wireless Puck necessario per utilizzare la ricarica senza fili anche con caricatori Qi di terze parti. Non manca l'illuminazione Chroma, peraltro sincronizzata con il mouse. Quando la batteria si scarica, ad esempio, il dock si illuminerà di rosso intermittente simultaneamente al mouse.
Merito dell'esperienza va soprattutto al Dock Pro, un accessorio di cui difficilmente ormai riuscirei a fare a meno. Il supporto è magnetico, quindi è sufficiente appoggiare – senza neanche troppa precisione – il mouse per far partire la ricarica. Questo mi ha consentito di non spegnere praticamente mai il mouse ed averlo sempre carico: a fine giornata lo appoggio sulla base e i problemi di autonomia sono (quasi) pari a zero.
Perché quasi? Perché con l'illuminazione attiva e un polling rate di 4.000 Hz l'autonomia copre circa 24 ore di utilizzo reale. E tocchiamo quindi l'ultimo aspetto hardware della periferica, la batteria.
Razer suggerisce un'autonomia fino a 140 ore in modalità wireless con polling rate di 1.000 Hz e illuminazione spenta. Risultato piuttosto ottimistico, anche se in queste condizioni le 100 ore sono state superate agevolmente. Tutto cambia, quindi, con illuminazione attiva e polling rate più elevati.
In questo caso, suggeriamo caldamente l'acquisto del Razer Mouse Dock Pro che garantisce l'esperienza massima. Personalmente, ho sempre utilizzato i mouse con LED spenti per massimizzare l'autonomia ed evitare il cavo, ma la base di ricarica ha modificato le mie abitudini: tengo l'illuminazione al massimo e il polling rate a 4.000 Hz che, nel caso in cui la sera dovessi dimenticare di ricaricare, mi consentono di coprire anche la giornata lavorativa successiva grazie allo standby automatico.
Cosa possiamo aggiungere, quindi, sull'autonomia? In linea di massima è in accordo con gli standard di settore, non stupisce e non delude. Tuttavia, nel momento in cui decidiamo di sfruttare tutte le funzionalità del mouse, si riduce sensibilmente – come accade anche per gli altri marchi che offrono polling rate così alti.
Ho apprezzato che Razer fornisca un accessorio dedicato per ovviare a questo inevitabile limite, perfettamente integrato con l'ecosistema dell'azienda. In conclusione, l'autonomia è buona, ma la differenza la fa soprattutto l'utilizzo da parte dell'utente.
Razer Synapse 4? Mi piace!
Per gestire il suo nuovo mouse, Razer suggerisce l'installazione di Synapse 4, ovvero l'ultima iterazione del suo software per la personalizzazione. In una prima fase il programma non ha voluto in alcun modo riconoscere né il mouse né la base di ricarica, ma gli update hanno prontamente risolto il problema e devo ammettere che il software mi è piaciuto così come le funzionalità esclusive legate alla nuova versione.
Per provare il mouse, infatti, ho inizialmente utilizzato Synapse 3 che rimane perfettamente compatibile con le due periferiche. Tuttavia, alcune novità implementate nel Basilisk V3 Pro 35K richiedono l'ultima release e non posso che suggerirvi di aggiornare a quella.
Oltre alle modifiche apportate all'interfaccia, adesso più simile a un browser web con schede dedicate ad ogni periferica collegata, non cambia poi molto rispetto al passato – per fortuna – se non che la gestione hardware e Chroma adesso sono pacchetti software separati.
A caratterizzare, come sempre, la suite di Razer è il livello di personalizzazione: qualsiasi impostazione possa venirvi in mente è modificabile via software, dalla risoluzione del sensore al polling rate, passando per l'illuminazione, la calibrazione sulla superficie, l'illuminazione, le macro e le shortcut.
Tra le funzionalità esclusive di Synapse 4 c'è Smart-Reel, ovvero l'attivazione automatica del Free Spinning. È particolarmente interessante perché è possibile regolare perfino la sensibilità a cui il mouse deve attivare lo scorrimento libero. In sostanza, il mouse è in grado di riconoscere i vari livelli di forza impressi durante lo scorrimento e liberare la rotella al livello scelto dall'utente.
È presente, inoltre, la modalità HyperShift, ovvero la possibilità di assegnare una seconda funzione a ognuno dei pulsanti del mouse. Il tasto "cecchino" assume il ruolo di tasto "FN" ed è possibile attivare una seconda configurazione completamente diversa dalla prima. Come è facile immaginare, nella produttività rappresenta un'aggiunta non di poco conto.
Insomma, per quanto sia perfettamente plug-and-play, Razer Synapse 4 apre a un mondo di opportunità e personalizzazioni che consentono di adattare il mouse davvero a qualsiasi esigenza, non solo relativa all'ambito gaming.
Conclusioni
Facciamo due conti: il prezzo di listino del Razer Basilisk V3 Pro 35K è di 179,99 euro a cui vanno eventualmente aggiunti i 99,99 euro della Mouse Dock Pro. La spesa per ottenere l'esperienza massima è di 280 euro, sicuramente tutt'altro che accessibile.
Tuttavia, ci sono alcuni aspetti da considerare a partire dalla tecnologia: lo scorrimento libero elettronico, la tripla connessione e l'illuminazione Chroma hanno un costo. Lo stesso vale per le opportunità di personalizzazione che solo Razer riesce a offrire.
Peraltro, il costo del solo mouse, non si discosta molto dai principali concorrenti, ma può vantare un ventaglio di caratteristiche aggiuntive. Per quanto possa essere elevato, è quindi motivato da una serie di innovazioni esclusive.
A questo si aggiungono tutte le caratteristiche offerte anche dai concorrenti, poiché Razer offre un pacchetto davvero completo. In sostanza, non vi sono funzionalità che il mouse X ha, ma mancano sul Razer Basilisk V3 Pro 35K.
Se il budget lo permette, è una periferica che consiglio senza troppo indugio. È indiscutibilmente uno dei prodotti migliori nella sua categoria, per cui è difficile rimanerne delusi. Allo stesso modo, se l'intenzione è di sfruttarlo al massimo, suggerisco anche l'acquisto della Mouse Dock Pro.
Certo, la spesa è notevole, ma garantisce un setup completo che vi farà dire definitivamente addio al cavo. D'altronde, esistono tappetini con ricarica Qi integrata che consentono di ricaricare il mouse durante l'utilizzo, ma oltre ad un costo più alto, non consentono di sfruttare il polling rate a 8.000 Hz e limitano la scelta della superficie a quella selezionata dal produttore.
In conclusione, il costo è in linea con le alternative proposte da altri produttori, se non inferiore considerando i suddetti tappetini con ricarica Qi. Per cui, a conti fatti, se volete una soluzione completa, incredibilmente personalizzabile e ben costruita, il Razer Basilisk V3 Pro 35K con Mouse Dock Pro è quello che fa per voi.